Se è vero, come disse lo scrittore irlandese Brendan Behan che «la pubblicità negativa non esiste», il nuovo film di Al Pacino è in una botte di ferro. Da quando il settimanale Variety ha annunciato che il 69enne attore italo-americano indosserà i panni di Jack Kevorkian in You Dont Know Jack (Non conosci Jack), un telefilm diretto da Barry Levinson (Uomo della Pioggia, Avalon), il web è letteralmente impazzito. Sulla blogosfera sorprende e indigna che una star del calibro di Al Pacino abbia accettato di interpretare il ruolo di Kevorkian, alias «dottor Morte», il patologo (oggi 81enne) che dopo aver illegalmente praticato l’eutanasia su oltre 130 malati terminali fu condannato a 25 anni di reclusione per omicidio di secondo grado e poi rilasciato nel giugno 2007, dopo solo 8 anni, con l’impegno a non uccidere mai più. Il fatto che il film in arrivo nellestate 2010 sul canale HBO abbia un cast stellare che includerà Dustin Hoffman (o Richard Dreyfuss) nel ruolo dell’avvocato di Kevorkian Mayer Morganroth, ha solo finito per accrescere le polemiche.
«Trasformerà in martire eroico un assassino criminale che meritava di marcire in galera», puntano il dito gli avversari del suicidio assistito, oggi legale in Oregon, Washington e Montana. I gruppi che per anni gli hanno fatto la guerra tra cui Life Advocat e National Right to Life Committee sono tornati all’attacco contro il suo alter ego cinematografico. Ma a scagliarsi contro il film sono anche i fautori del suicidio assistito, che hanno sempre guardato Kevorkian con sospetto, accusandolo di aver leso il movimento Usa «per il diritto a morire», iniziato negli anni 30 ed esploso nei 90. Il professor Arthur Caplan, direttore del Center for Bioethics dell’Università della Pennsylvania, denuncia i pericoli della «manipolazione hollywoodiana» di una delle controversie etico-morali più incendiarie degli ultimi decenni. «Al Pacino interpreterà il medico come il Davide generoso mette in guardia , che combatte da solo contro il Golia di turno: il tirannico sistema sanitario».
Contro la tentazione di «eroicizzare » il medico si è scagliato anche Derek Humphry, il 79enne fondatore della Hemlock Society, considerato il pioniere del movimento per la morte assistita. «Kevorkian è una primadonna e i media gli hanno consentito di gongolare per anni sotto i riflettori», spiega lautore di Last Exit, la bibbia degli aspiranti suicidi scritta dopo aver aiutato la moglie Jean, malata terminale, a morire con unoverdose di farmaci. Ma il Kevorkian-Pacino, mettono in guardia i suoi producer, non sarà il lugubre uccello del malaugurio ritratto dalla cultura popolare americana dove il «dr Morte» è lonnipresente cattivo di innumerevoli show televisivi, dai Simpsons a Greys Anatomy. I media laccusano di aver mandato allaltro mondo «anche gente soltanto depressa », rifiutandosi, almeno in un caso, di fermare la sua diabolica thanatron la macchina della morte che prima induce il coma e poi ferma il cuore quando laspirante suicida cambiò idea allultimo momento. «Il film della Hbo rivelerà che la faccia pubblica di "Dr. Death" non corrisponde affatto alla realtà spiega il suo legale Morganroth, consulente del film . Pacino sarà un Kevorkian realistico, non critico o polemico». Il produttore Steve Jones descrive Kevorkian come «uno spartano solitario che non ha mai preso un centesimo per i suoi servigi». Nel film Pacino ripercorrerà le tappe più salienti dellodissea personale e professionale di questo enigmatico uomo, nato in Michigan da una famiglia di operai armeni che aveva abbandonato lArmenia dopo il genocidio del 1915. La star cercherà di dare un volto al suo leggendario gusto per la teatralità. Reduce da più scioperi della fame, Kevorkian un giorno si presentò in tribunale per essere processato indossando la gogna: antico strumento di tortura. La sua passione per la pittura è immortalata dai suoi terrificanti quadri, tutti allinsegna di sangue e morte. «Morire non è un crimine», ha ripetuto per anni come un mantra Kevorkian, che si è detto «entusiasta» di essere interpretato da un gigante come al Pacino. La posta in gioco per lattore è enorme. «I suoi ultimi film sono stati bocciati da RottenTomatoes. com», maligna il sito
www.askmen. com. «Gigli ha ottenuto solo il 6% dai critici Usa, contro il 21% di Two for the Money e Righteous Kill e il 5% di 88 Minutes». E anche se lattore è stato acclamato per il ruolo di Shylock nel Mercante di Venezia, incalza, «quasi nessuno ha visto quel film». «Per Al Pacino questultima avventura potrebbe essere il bacio della morte», ironizza askmen, «se il film non funziona per lui è la fine».
da corriere.it
concordo sull’ultima spiaggia di al pacino,se va male a sto giro farebbe bene a ritirarsi...sempre meglio che continuare a fare la parodia di se stesso