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Commissario Montalbano, poliziesco

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view post Posted on 27/5/2009, 18:36
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L'unica serie Italiana che seguo con continuità :D


image



Mi piace.

Visti tutte le stagioni passate e in questi giorni mi sono messa in pari con l'ultima stagione
Purtroppo non ne faranno più visto che Luca Zingaretti non vuole più fare Montalbano. :triste:

E' una serie televisiva senza pretese.
Non ci sono corruzioni ne corrotti, anche se in alcuni casi il commissario ha fatto delle cose poco lecite.
Mi piace nonostante le critiche lette in rete, dai fan di Camilleri, per la censura sul personaggio, nel libro è uno sciupa femmine nel telefilm un po' meno anche se nell'ultima stagione ci ha dato giù di brutto.

Lo trovo giusto.
Uno che non molla e non si piega davanti a niente e nessuno.
Se deve fare qualcosa di poco pulito tiene sempre fuori i suoi...Quando dice "Tu fatti i cazzi tuoi" ad uno dei suoi sai già che farà qualcosa di poco chiaro.
Mi piacciono i dialoghi mischiati con il siciliano.
Mi piace il dott. Pasquano :lol:




Qualcuno l'ha seguita?
 
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doppok
view post Posted on 27/5/2009, 18:39




io, mi piace, soprattutto per la caratterizzazione dei personaggi e la fotografia molto bella...per il resto non pretendo realismo, anche se è un personaggio umano..
 
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view post Posted on 27/5/2009, 18:49
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Devo assolutamente leggere i libri...non riesco a finirli mai per come sono scritti...mi viene l'ansia :blink:

il dott. Pasquano è come nei libri?
Mi piace molto come personaggio.


CITAZIONE
fotografia molto bella

E' molto reale. :)

I paesaggi, i luoghi che vedi...sembra di esserci dentro.
 
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view post Posted on 27/5/2009, 20:08
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Tutti gli episodi tratti dagli omonimi libri di Camilleri.



Il ladro di merendine

Il commissario Montalbano indaga sulla morte del ragioniere Lapecora, a cui riesce a collegare una donna tunisina scomparsa con il figlio, il piccolo François, che dopo la morte della madre il commissario ospiterà a casa sua.


La voce del violino

L'indagine è concentrata sulla morte di Michela Licalzi (Alessia Merz), trovata nuda e uccisa per soffocamento in una casa abbandonata. Indiziato principale è un ragazzo che provava un sentimento morboso verso la signora. Oggetto al centro della vicenda è un violino molto pregiato e costoso, appartenuto alla donna. Mediante le testimonianze dell'amica più intima di Michela(che si prenderà una cotta per lui, arrivando a baciarlo) e del marito, Montalbano scoprirà che ad uccidere la donna è stato il suo amante antiquario bolognese, al fine di impossessarsi del violino che ha scoperto essere un preziosissimo Guarnieri del Gesù.

SPOILER (click to view)
Nell'episodio televisivo all'agente Catarella viene attribuito il nome errato di Giuseppe (come risulta dal suo diploma di informatica orgogliosamente conseguito e mostrato ai colleghi), che nei romanzi è invece Agatino.



Il cane di terracotta

Il commissario riceve la confessione di un boss (Tanu 'u Greco) che vuole ritirarsi dall'organizzazione criminale mafiosa che non segue più l'antico codice d'onore. Ma la mafia non permette agli affiliati di andarsene e temendo che possa parlare lo uccide. Prima di morire il vecchio mafioso rivela a Montalbano l'esistenza di un arsenale di armi per la malavita nascosto in una grotta dove Montalbano trova due scheletri accanto ai quali c'è un grosso cane di terracotta e un piattino con delle monete. Dopo che l'esame sugli scheletri rivela che sono stati uccisi, il commissario decide di investigare anche se sono passati cinquant'anni dall'avvenimento. Grazie all'aiuto determinante dell'anziano Preside Burgio, suo vecchio amico, Montalbano scoprirà che i morti, Lisetta e Mario, erano due giovani uccisi, durante la guerra, da un sicario del padre di lei, possessivo e violento fino all'incesto; a sistemarli nella grotta col cane e le monete (seguendo la formula di un antico rituale arabo) era stato un comune amico, Lillo Rizzitano, alla cui famiglia apparteneva la grotta all'epoca, e che ritorna appositamente a Vigata per raccontare tutto al commissario.


La forma dell'acqua

SPOILER (click to view)
La mánnara, nella realtà la Fornace Penna nei pressi di Scicli.


Nella mánnara due netturbini ritrovano il cadavere dell'ingegner Luparello all'interno della sua auto. Principale indiziata dell'omicidio è la svedese Ingrid Sjostrom (Isabell Sollman): con la sua collaborazione, il commissario scopre che il vero colpevole è quello che sta cercando di incastrarla.


La gita a Tindari

Arriva dal commissario un signore disperato perché non ha più notizie dei suoi anziani genitori. L'ultima volta erano stati visti un pullman durante la gita che avevano fatto a Tindari, durante la quale avevano mostrato dei comportamenti strani. Stranamente davanti alla casa della coppia viene trovato morto un giovanotto che abitava anche lui in quel luogo.


Tocco d'artista

Catarella annuncia telefonicamente al commissario Montalbano di prima mattina che Alberto La Russa si era suicidato nel proprio laboratorio all'interno della sua casa, e sul luogo si trova Galluzzo. Nella stessa notte l'elettricista Ignazio Cucchiara viene trovato assassinato a Vigata, e del caso si occupa Mimì Augello, il vice di Montalbano. Parlando prima con l'amica Anna Tropeano (Maria Bianca D'Amato) che ha trovato il cadavere, poi con la donna delle pulizie di La Russa, Maria Antonietta Vullo, scopre che La Russa si era invalidato con una caduta da cavallo. Altre informazioni le ottiene da Filippo Alaimo, un contadino vicino di Alberto, che soffrendo d'insonnia testimonia di aver visto la notte della morte un'auto andarsene dalla casa del fatto. Una volta giunta Livia al funerale, Montalbano si rende conto che la morte non è nello stile della vittima. Dal sostituto procuratore Lo Bianco (Pippo Montalbano) riesce ad ottenere un altro giorno per le indagini; grazie ad una nuova perquisizione della casa, trova un album di fotografie in cui la metà è stata strappata, oltre ad una pistola ed un testamento autografo, il cui unico beneficiario è il fratello Giacomo (Luigi Burruano). Allo stesso tempo a lui è attribuita l'auto che andava via dall'abitazione di Alberto. Dopo aver fatto analizzare il testamento da un perito calligrafico, scopre che questo è falso: viene fatto arrestare Giacomo, pur dichiarandosi innocente. Poco dopo una testimone, Angela Bonocore, afferma di aver ascoltato un litigio violento provenire dalla casa di La Russa; ulteriore conferma viene dall'amica Anna, che aveva già trovato il cadavere, che riporta la notizia della zia che aveva visto un'auto scura entrare poco prima delle due di notte nella casa del vicino.

SPOILER (click to view)
Informazioni

L'episodio, la cui sceneggiatura è di Francesco Bruni e Andrea Camilleri, è stato trasmesso per la prima volta il 30 maggio 2001 su Rai Uno. Nel 2002 è stato realizzato un dvd con l'episodio, prodotto da Rai Trade; all'interno sono contenuti alcuni contenuti speciali, fra cui un servizio del TG2 intitolato Da Maigret a Montalbano, Andrea Camilleri incontra Manuel Varzquez Montalban, e Camilleri in pillole.

Differenze dal testo

Rispetto al testo da cui è tratto sono presenti notevoli variazioni, in genere un riadattamento della storia in modo che a condurre le indagini fosse il solo Montalbano, e non l'amico giornalista Nicolò Zito, e il tenente dei Carabinieri Olcese a occuparsi delle indagini. Soprattutto la vicenda di Emma non è contemplata all'interno del racconto, e manca anche il secondo omicidio. Va ricordato però che la sceneggiatura è stata scritta anche dall'autore dello stesso racconto, e dunque, oltre ad un preciso rispetto della continuity, potrebbe trattarsi anche di un approfondimento dello stesso testo.



Il senso del tatto

Il commissario indaga sulla morte di Enea Piccolomini, un signore cieco, morto per la somministrazione di una dose eccessiva del medicinale che prendeva. La vicenda ha risvolti imprevisti. Con la sua Livia e Orlando, il grosso cane del Piccolomini, Montalbano va sull'isola di Levanza ufficialmente per godersi un paio di giorni di riposo, in realtà per parlare con la sorella del Piccolomini che gestisce una locanda sul posto, e la vacanza diventa presto l'opportunità per approfondire le ricerche. Scoprirà che l'ente benefico per gli anziani e disabili che accudiva il Piccolomini era solo una copertura per il trasporto clandestino della droga, nascosta abilmente nel bastone da passeggio che l'anziano portava, e che il cane Orlando era stato sistematicamente addestrato per aggredire i cani antidroga e far passare indenne il padrone.


Gli arancini di Montalbano

Siamo a fine anno e il commissario, che riceve inviti da ogni parte per il cenone di Capodanno, non avrebbe proprio voglia di andare a Parigi con Livia. Tra gli altri è stato invitato da Adelina, la signora che gli prepara i pranzi e gli sistema la casa, contenta di poter festeggiare la fine dell'anno con i due figli che sono contemporaneamente ed eccezionalmente fuori di prigione. L'indagine riguarda la morte, che si vuole far passare per un semplice incidente, di una coppia precipitata con la loro auto in un burrone. Il commissario risolverà il caso anche con l'aiuto di uno dei figli di Adelina, nel frattempo tornato in galera per furto nella villa di uno dei coniugi morti nell'incidente: il colpevole è Calogero Picone, figlio illegittimo dell'uomo nato dalla relazione con una bellissima domestica, che ha sempre odiato il patrigno, e i di lui compagna e figlio, poiché hanno preso i posti che spettavano a lui e alla madre, costringendoli invece ad una vita di stenti. Arrivato alla soluzione del caso il commissario lo farà scarcerare momentaneamente per accompagnarlo a partecipare alla festa di fine anno ed avere quindi l'occasione di poter assaporare i prelibati arancini di Adelina.


L'odore della notte

Il ragioniere Gargano è scomparso e con lui tutti i soldi che molti cittadini di Vigata gli avevano affidato sperando di investirli fruttuosamente. Insieme a lui anche un giovane che lo aiutava nell'attività non ha lasciato traccia. Il commissario quindi può contare su due donne che lavoravano con il ragioniere Gargano; la prima è una studentessa che aveva intuito che qualcosa non quadrava, l'altra invece è convinta dell'innocenza del ragioniere.


Il gatto e il cardellino

A Vigata nell'arco di pochi giorni tre vecchiette vengono assalite da un ladro su una moto con il casco, che spara ma non riesce mai ad uccidere. Il commissario scoprirà che sparava a salve solo per creare dei precedenti per uccidere poi veramente una ricca signora. Questa signora teneva molto a cuore il suo gatto e il cardellino, grazie ai quali il commissario scopre come sono in realtà andate le cose.

Il giro di boa

SPOILER (click to view)
La casa di Montalbano nella fittizia Marinella, in realtà a Santa Croce Camerina, nella frazione di Punta Secca.


Il commissario non passa un bel momento disturbato dalle notizie che provengono da Genova, pensa addirittura alle dimissioni dalla polizia. Intanto partecipa alla arrivo di una barca di clandestini tra i quali c'è un bambino che tanto gli ricorda François. Poco giorni dopo scopre che quel bambino ha perso la vita, e lui poteva certamente evitargli questa fine, visto che aveva notato la resistenza che il bambino provava verso la “madre”. Poi si trova a cercare di dare un'identità ad un cadavere da lui stesso ritrovato nel mare davanti alla sua casa di Marinella.


Par condicio

Il commissario da una parte si trova a gestire l'inasprimento dei rapporti delle due grandi famiglie mafiose di Vigata (Sinagra e Cuffaro), dall'altra è impegnato nella ricerca di una ragazza straniera; seguendone le tracce si inoltra nella campagna siciliana, e presso una stazione ferroviaria abbandonata trova Biagio, un disabile mentale che gli confessa di aver consegnato la ragazza ad un pericoloso delinquente implicato nella tratta delle bianche. Una volta trovatala, Montalbano scopre che la guerra di mafia scatenatasi tra le famiglie non è dovuta a questioni di successione al potere, ma perché la giovane straniera s'era innamorata, ricambiata, del marito della figlia di uno dei capobanda, scatenandone la gelosia e quindi l'eliminazione fisica.


La pazienza del ragno

Su una strada fuori Vigata viene trovato lo scooter abbandonato di una ragazza, Susanna Mistretta, che in quel periodo sta passando un momento difficile per la depressione della madre, ormai in fin di vita. Il Commissario trova nel suo fidanzato Francesco un valido aiuto per diradare le ombre su quello che sembra subito uno strano rapimento. Dopo che i rapitori mandano una foto della ragazza prigioniera, grazie all'ingrandimento di questa e alle testimonianze di una donna costretta a prostituirsi per pagare le cure al marito disabile, Montalbano scopre che il rapimento è stato solo una messinscena architettata dalla ragazza stessa e dal di lei zio, innamoratosi da giovane della cognata e quindi desideroso di prostrare economicamente il signor Mistretta.

Il gioco delle tre carte

Un vecchio capomastro viene ucciso, investito da un'auto. Il Commissario Montalbano viene a sapere che il capomastro era un collaboratore di un giovane imprenditore edile che, vent'anni prima, era stato accusato e condannato per l'omicidio del suo socio e marito della sua amante; l'imprenditore era stato scarcerato poche settimane prima. Nel frattempo uno straniero misterioso viene trovato ucciso da un colpo di pistola alla nuca non lontano da un casolare isolato. Grazie all'insistenza del cugino dell'imprenditore il Commissario Montalbano inizia a sospettare che fra la morte del capomastro e la scarcerazione dell'imprenditore vi sia un legame. Lentamente la complessa storia si dipana rivelando che anche il misterioso straniero è coinvolto nella ventennale storia d'amore e d'affari.


La vampa d'agosto

In una calda giornata d'agosto, il Commissario Montalbano è a pranzo nella bella villetta sul mare che Augello ha affittato per le ferie, a Montereale Marina. Durante il pranzo, però, non si trova il piccolo Salvo; Montalbano corre a cercarlo e lo trova in un cunicolo in giardino, cunicolo che rivelerà una grande sorpresa: il cadavere di Rina, una ragazza scomparsa 6 anni prima. Il commissario inizia le indagini affiancato dalla gemella della vittima, la bella Adriana, che lo seduce fino a fargli perdere completamente la testa per riuscire a scoprire chi ha ucciso la sorella e vendicarsi.

Le ali della sfinge

Il commissario Montalbano non sta passando un periodo semplice con Livia: continui litigi, incomprensioni dovute alla distanza e nervosismo. In una serata nostalgica, viene chiamato d'urgenza in una vecchia discarica dove è stato trovato il cadavere di una ragazza nuda con il volto devastato da un proiettile. Unico segno distintivo: una farfalla tatuata sulla spalla, che potrebbe favorire l'identificazione. Montalbano è abbastanza svogliato inizialmente ma il caso lo trascina visto che ci sono altre ragazze con lo stesso tatuaggio sulla spalla, tutte provenieni dall'Europa dell'est e che hanno trovato lavoro e aiuto grazie all'associazione cattolica "La buona volontà", che le ha salvate da un destino di prostituzione. E mentre l'inchiesta va avanti il commissario è incalzato da ogni parte: dal vescovo, che non ammette ombre su "La buona volontà", dal questore, che non vuole dispiacere il vescovo, da Livia, che vuole partire con lui per ritrovarsi.

La pista di sabbia

Montalbano, una mattina, si alza, spalanca le persiane della sua camera e la prima cosa che vede è il cadavere insanguinato di un cavallo sulla riva. Il comissario ha appena il tempo di convocare i suoi uomini ed il cavallo è sparito, rimane solo il segno del corpo sulla sabbia. Quello stesso giorno una donna "forestiera", Rachele Estermann, denunzia al commissario di Vigata il furto del suo cavallo mentre nelle scuderie di Saverio Lo Duca, uno degli uomini più ricchi della Sicilia, un altro purosangue è svanito nel nulla. Lo scenario della vicenda è il mondo delle corse clandestine, passatempo preferito di una certa aristicrazia terriera che scommette forte. E' in questo ambiente dorato che Montalbano deve indagare, perché, dopo il cavallo, viene trovato cadavere anche un custode delle scuderie. Fra maggiordomi in livrea, baroni e contesse Montalbano è un po' a disagio, mentre "ignoti" entrano una, due, tre volte nella casa di Marinella: non rubano niente ma mettono tutto sottosopra, sembrano cercare qualcosa: ma cosa?

La luna di carta

Torna il sangue nelle inchieste di Montalbano. Un delitto spietato in una casa di periferia di Vigata. Tutto sembra condurre alla pista passionale. Ma il commissario non si lascia ingannare... Come già nella Pazienza del ragno incontriamo un Montalbano più del solito pensieroso, quasi intimista. "Tra due donne forti e insidiose deve industriarsi il commissario Montalbano: una estroversa, e di franca sensualità; l'altra segreta, e di morbosi ardori, capace di tutto intraprendere e di tutto nascondere. Si sgambettano a vicenda, le due donne, su scivolosi precedenti: che sono esche e trappole per il commissario («Quann'era picciliddro, una volta so patre, per babbiarlo, gli aveva contato che la luna 'n cielu era fatta di carta. E lui, che aviva sempre fiducia in quello che il patre gli diciva, ci aviva criduto come un picciliddro a dù fìmmine…, che gli avivano contato che la luna era fatta di carta»). La verità non procura rimedio. Se non è vittoria è purtroppo vendetta. Rovinosa e tragica. Secca e asciutta, nell'orrore: «la tragedia, quann'è recitata davanti alle pirsone, assume pose e parla alto, ma quanno è profondamente vera parla a voce vascia e ha gesti umili. Già, l'umiltà della tragedia». Il commissario interloquisce con l'incipiente vecchiaia. Ricalibra le sue negligenze. Escogita ripari alla ruggine degli anni. Impara a convivere con l'ossessione della morte (un orologio biologico che batte l'ora grave) e dà udienza a passi ciechi che conducono al mistero di una casa «morta» (alla Faulkner): nella quale, attorno a un cadavere oscenamente atteggiato, si impaludano e covano le acque putride di passioni irritabili e scenografiche; insieme al fondiglio di un'oscenità politica, che lascia emergere cadaveri eccellenti e prospere viziosità.
 
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Ranocchia
view post Posted on 25/3/2011, 16:22







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CITAZIONE
IL COMMISSARIO MONTALBANO,

IL CAMPO DEL VASAIO

con Belen Rodriguez -fiction del 14 marzo

anticipazioni-fiction-il-commissario-montalbano-con-luca-zingaretti.jpg

"Il campo del vasaio" è il primo film tv della nuova serie de Il commissario Montalbano, in onda su Raiuno lunedì 14-03-11 alle 21,10 su Raiuno. Protagonista Luca Zingaretti, con la partecipazione di Belen Rodriguez. Ecco anticipazioni e trama:

Un sacco contenente un cadavere fatto a pezzi viene ritrovato ai piedi di un pendio. Vista la pista mafiosa, Montalbano (Luca Zingaretti) collega il caso con la sparizione di Giovanni Alfano, che era stata in precedenza segnalata dalla moglie Dolores (Belen Rodriguez). Nel frattempo Mimì (Cesare Bocci) - alle prese con una misteriosa relazione extraconiugale - appare sempre più irascibile; il commissario decide dunque di seguirlo, arrivando così a scoprire il suo segreto...

CITAZIONE

LA DANZA DEL GABBIANO

La pellicola si apre con un fatto assai insolito: una mattina Fazio non si presenta al commissariato. Non si riesce a rintracciarlo in nessun modo, non è a casa, il cellulare è spento. Giunge addirittura il padre dell’ispettore, che rivela a Montalbano di essere preoccupato, perché aveva un appuntamento col figlio, che non si è presentato, e non riesce a trovarlo in nessun modo. Il commissario capisce che Fazio deve avere intrapreso un’indagine in solitaria, di testa sua, senza dire niente a nessuno, e probabilmente ha avuto qualche problema.

Seguendo labili tracce, Montalbano individua il posto dove Fazio si era recato la sera precedente e vi trova i segni di una sparatoria. Tremendamente angosciato, non può che concludere che il suo ispettore è stato ucciso o catturato. Senza concedersi neppure un minuto di sonno, Salvo continua le indagini e finalmente viene contattato da un latitante, che ha qualcosa di importante, ma purtroppo non rassicurante, da raccontargli…

Lo adoro nel vero senso della parola, adoro i libri di Camilleri e quando vedo il telefilm mi godo una rilassante serata.
Unica nota dolente...

SPOILER (click to view)
Belen anche qui, non la sopporto più :angry:
 
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Ranocchia
view post Posted on 30/3/2011, 11:47




CITAZIONE

Il commissario Montalbano – La caccia al tesoro



Una mattina, Gregorio e Caterina Palmisano, due anziani e bislacchi fanatici religiosi, perdono del tutto il senno, si barricano nel loro appartamento e si mettono a sparare da finestre e balconi. Montalbano e i suoi, con un’operazione carica di tensione, riescono a disarmare e ad arrestare i due vecchi allucinati. Nell’appartamento, oltre a vari segni della follia dei due residenti, viene trovata una bambola gonfiabile, stranamente deturpata, che lascia il commissario piuttosto pensoso e perplesso. La sua impressione non tarda ad avere conferma, infatti il giorno successivo in un cassonetto viene ritrovata un’altra bambola gonfiabile. Montalbano, incuriosito, la confronta con quella di Palmisano, e vede che sono identiche: hanno anche gli stessi segni deturpanti, sono come due gocce d’acqua. Salvo comprende che le due bambole gemelle appartengono ad un enigma che dovrà risolvere. E difatti, di lì a poco, comincia a ricevere strane lettere anonime: si tratta di sciarade, indovinelli, una vera e propria caccia al tesoro alla quale il commissario viene invitato. Inizialmente sembra che l’autore di tali missive possa essere semplicemente un qualche arrogante picchiatello che vuole lanciargli una sfida di intelligenza, ma presto la caccia al tesoro prende una piega inquietante, e Montalbano intuisce che dietro quelle lettere c’è un folle che deve assolutamente fermare. Come è da temere, le cose presto precipitano, e al commissariato viene denunciata la scomparsa di una ragazza, Ninetta Bonmarito. Montalbano capisce presto che c’è un legame fra la caccia al tesoro del folle e la scomparsa della ragazza: il pazzo deve averla rapita. Salvo si adopera in ogni modo per ritrovare Ninetta: riesce a ricostruire le ore precedenti alla scomparsa e a scoprire il luogo e la modalità del rapimento, ma non ha elementi sufficienti per stringere ulteriormente il cerchio; il folle non ha lasciato tracce, conduce alla perfezione il suo gioco senza commettere errori.

Veramente bello, ben fatto, ci sono delle scene a mio avviso fatte bene reali, non come le solite che quando succedono delle cose drammatiche i protagonisti hanno delle reazioni come tutto fosse normale e visto che sono poliziotti non hanno sentimenti
 
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catwomanbleu
view post Posted on 15/1/2012, 12:14




anche a me la serie è piaciuta moltissimo e,cosa che succede molto raramente, pur avendo letto i libri non sono rimasta delusa dalla visione.
Sicuramente una delle ragioni sta nel fatto che lo stesso Camilleri ha curato i dialoghi e l'adattamento televisivo, ciò ha permesso la realizzazione di un prodotto fedele alle intenzioni dell'autore.
Luca Zingarelli, poi, è fantastico in questa parte, l'ho visto anche in altre interpretazioni ed è proprio bravo ma, il commissario Montalbano gli calza proprio a pennello!
 
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*Giova*
view post Posted on 15/1/2012, 13:12




anche a me è piaciuta molto come serie....e, come dici tu, luca zingaretti è davvero bravo nella sua parte!
 
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catwomanbleu
view post Posted on 18/1/2012, 11:14




peccato che serie così in italia se ne producono poche!
adesso stanno riproponendo quella dell'ispettore coriandolo che, sinceramente, si può vedere solo come una serie comica, perchè di poliziesco ha ben poco!
i personaggi sono tutti troppo abbozzati e con caratteri ripetitivi e di scarso spessore.. insomma veramente un prodotto scadente
 
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nick fury
view post Posted on 19/1/2012, 00:29




CITAZIONE (catwomanbleu @ 18/1/2012, 11:14) 
peccato che serie così in italia se ne producono poche!

....poche??????

il maresciallo rocca
don matteo
distretto di polizia
carabbbbinieri

...e per fortuna non me ne ricordo altre...


 
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*Giova*
view post Posted on 19/1/2012, 00:54




No dai non lo puoi paragonare a quelle serie li....
 
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nick fury
view post Posted on 19/1/2012, 00:57




...vorrei capire cosa le differenzia....

sono tutte politicamente corrette
i buoni sono buoni e i cattivi sono cattivi
non c'è nè violenza, nè scorrettezza
le indagini sono irreali
e in tutte le serie citate alla fine i protagonisti "vissero felici e contenti"
 
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catwomanbleu
view post Posted on 19/1/2012, 09:00




CITAZIONE (nick fury @ 19/1/2012, 00:57) 
...vorrei capire cosa le differenzia....

sono tutte politicamente corrette
i buoni sono buoni e i cattivi sono cattivi
non c'è nè violenza, nè scorrettezza
le indagini sono irreali
e in tutte le serie citate alla fine i protagonisti "vissero felici e contenti"

non è vero... in montalbano c'è una parte vulnerabile che, stando alle categorie che citi, potrebbe essere addirittura definita cattiva. Non vorrei sbagliarmi e poi con sta ca@@ di età mi dimentico tutti i nomi... ma nell'episodio ... di agosto ... e va bè non ho il tempo di verificare, Montalbano dimostra un lato del suo carattere che me l'ha reso ancora più simpatico. E poi vuoi mettere Camilleri... con quella voce roca da vecchio fumatore... mi fa impazzire per quanto mi piace... ecco lui è un GRANDE VECCHIO che mi piacerebbe incontrare!
 
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catwomanbleu
view post Posted on 19/1/2012, 11:14




ecco, grazie a Ranocchia, posso completare la mia risposta. L'episodio a cui mi riferisco e la Vampa d'Agosto,
Gli altri che cita Nick si, sono carini, ma troppo scontati; perfino io riesco a scoprire in anticipo che è il colpevole. L'unico che ho seguito un pò è stato il Maresciallo Rocca, ma solo perchè mi piaceva l'attore, che trovo una delle personalità più poliedriche del teatro italiano.
 
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nick fury
view post Posted on 19/1/2012, 19:01




CITAZIONE
in montalbano c'è una parte vulnerabile che, stando alle categorie che citi, potrebbe essere addirittura definita cattiva.

...forse qualche arancino gli era andato di traverso? :D

CITAZIONE
E poi vuoi mettere Camilleri... con quella voce roca da vecchio fumatore...

l'unico camilleri che mi piace è quello dell'imitazione di fiorello

CITAZIONE
Gli altri che cita Nick si, sono carini

ARGH!!!!
....ORRORE!
 
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70 replies since 27/5/2009, 18:36   1281 views
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