Tutti gli episodi tratti dagli omonimi libri di Camilleri.
Il ladro di merendineIl commissario Montalbano indaga sulla morte del ragioniere Lapecora, a cui riesce a collegare una donna tunisina scomparsa con il figlio, il piccolo François, che dopo la morte della madre il commissario ospiterà a casa sua.
La voce del violino L'indagine è concentrata sulla morte di Michela Licalzi (Alessia Merz), trovata nuda e uccisa per soffocamento in una casa abbandonata. Indiziato principale è un ragazzo che provava un sentimento morboso verso la signora. Oggetto al centro della vicenda è un violino molto pregiato e costoso, appartenuto alla donna. Mediante le testimonianze dell'amica più intima di Michela(che si prenderà una cotta per lui, arrivando a baciarlo) e del marito, Montalbano scoprirà che ad uccidere la donna è stato il suo amante antiquario bolognese, al fine di impossessarsi del violino che ha scoperto essere un preziosissimo Guarnieri del Gesù.
Nell'episodio televisivo all'agente Catarella viene attribuito il nome errato di Giuseppe (come risulta dal suo diploma di informatica orgogliosamente conseguito e mostrato ai colleghi), che nei romanzi è invece Agatino.
Il cane di terracottaIl commissario riceve la confessione di un boss (Tanu 'u Greco) che vuole ritirarsi dall'organizzazione criminale mafiosa che non segue più l'antico codice d'onore. Ma la mafia non permette agli affiliati di andarsene e temendo che possa parlare lo uccide. Prima di morire il vecchio mafioso rivela a Montalbano l'esistenza di un arsenale di armi per la malavita nascosto in una grotta dove Montalbano trova due scheletri accanto ai quali c'è un grosso cane di terracotta e un piattino con delle monete. Dopo che l'esame sugli scheletri rivela che sono stati uccisi, il commissario decide di investigare anche se sono passati cinquant'anni dall'avvenimento. Grazie all'aiuto determinante dell'anziano Preside Burgio, suo vecchio amico, Montalbano scoprirà che i morti, Lisetta e Mario, erano due giovani uccisi, durante la guerra, da un sicario del padre di lei, possessivo e violento fino all'incesto; a sistemarli nella grotta col cane e le monete (seguendo la formula di un antico rituale arabo) era stato un comune amico, Lillo Rizzitano, alla cui famiglia apparteneva la grotta all'epoca, e che ritorna appositamente a Vigata per raccontare tutto al commissario.
La forma dell'acquaLa mánnara, nella realtà la Fornace Penna nei pressi di Scicli.
Nella mánnara due netturbini ritrovano il cadavere dell'ingegner Luparello all'interno della sua auto. Principale indiziata dell'omicidio è la svedese Ingrid Sjostrom (Isabell Sollman): con la sua collaborazione, il commissario scopre che il vero colpevole è quello che sta cercando di incastrarla.
La gita a TindariArriva dal commissario un signore disperato perché non ha più notizie dei suoi anziani genitori. L'ultima volta erano stati visti un pullman durante la gita che avevano fatto a Tindari, durante la quale avevano mostrato dei comportamenti strani. Stranamente davanti alla casa della coppia viene trovato morto un giovanotto che abitava anche lui in quel luogo.
Tocco d'artistaCatarella annuncia telefonicamente al commissario Montalbano di prima mattina che Alberto La Russa si era suicidato nel proprio laboratorio all'interno della sua casa, e sul luogo si trova Galluzzo. Nella stessa notte l'elettricista Ignazio Cucchiara viene trovato assassinato a Vigata, e del caso si occupa Mimì Augello, il vice di Montalbano. Parlando prima con l'amica Anna Tropeano (Maria Bianca D'Amato) che ha trovato il cadavere, poi con la donna delle pulizie di La Russa, Maria Antonietta Vullo, scopre che La Russa si era invalidato con una caduta da cavallo. Altre informazioni le ottiene da Filippo Alaimo, un contadino vicino di Alberto, che soffrendo d'insonnia testimonia di aver visto la notte della morte un'auto andarsene dalla casa del fatto. Una volta giunta Livia al funerale, Montalbano si rende conto che la morte non è nello stile della vittima. Dal sostituto procuratore Lo Bianco (Pippo Montalbano) riesce ad ottenere un altro giorno per le indagini; grazie ad una nuova perquisizione della casa, trova un album di fotografie in cui la metà è stata strappata, oltre ad una pistola ed un testamento autografo, il cui unico beneficiario è il fratello Giacomo (Luigi Burruano). Allo stesso tempo a lui è attribuita l'auto che andava via dall'abitazione di Alberto. Dopo aver fatto analizzare il testamento da un perito calligrafico, scopre che questo è falso: viene fatto arrestare Giacomo, pur dichiarandosi innocente. Poco dopo una testimone, Angela Bonocore, afferma di aver ascoltato un litigio violento provenire dalla casa di La Russa; ulteriore conferma viene dall'amica Anna, che aveva già trovato il cadavere, che riporta la notizia della zia che aveva visto un'auto scura entrare poco prima delle due di notte nella casa del vicino.
Informazioni
L'episodio, la cui sceneggiatura è di Francesco Bruni e Andrea Camilleri, è stato trasmesso per la prima volta il 30 maggio 2001 su Rai Uno. Nel 2002 è stato realizzato un dvd con l'episodio, prodotto da Rai Trade; all'interno sono contenuti alcuni contenuti speciali, fra cui un servizio del TG2 intitolato Da Maigret a Montalbano, Andrea Camilleri incontra Manuel Varzquez Montalban, e Camilleri in pillole.
Differenze dal testo
Rispetto al testo da cui è tratto sono presenti notevoli variazioni, in genere un riadattamento della storia in modo che a condurre le indagini fosse il solo Montalbano, e non l'amico giornalista Nicolò Zito, e il tenente dei Carabinieri Olcese a occuparsi delle indagini. Soprattutto la vicenda di Emma non è contemplata all'interno del racconto, e manca anche il secondo omicidio. Va ricordato però che la sceneggiatura è stata scritta anche dall'autore dello stesso racconto, e dunque, oltre ad un preciso rispetto della continuity, potrebbe trattarsi anche di un approfondimento dello stesso testo.
Il senso del tattoIl commissario indaga sulla morte di Enea Piccolomini, un signore cieco, morto per la somministrazione di una dose eccessiva del medicinale che prendeva. La vicenda ha risvolti imprevisti. Con la sua Livia e Orlando, il grosso cane del Piccolomini, Montalbano va sull'isola di Levanza ufficialmente per godersi un paio di giorni di riposo, in realtà per parlare con la sorella del Piccolomini che gestisce una locanda sul posto, e la vacanza diventa presto l'opportunità per approfondire le ricerche. Scoprirà che l'ente benefico per gli anziani e disabili che accudiva il Piccolomini era solo una copertura per il trasporto clandestino della droga, nascosta abilmente nel bastone da passeggio che l'anziano portava, e che il cane Orlando era stato sistematicamente addestrato per aggredire i cani antidroga e far passare indenne il padrone.
Gli arancini di MontalbanoSiamo a fine anno e il commissario, che riceve inviti da ogni parte per il cenone di Capodanno, non avrebbe proprio voglia di andare a Parigi con Livia. Tra gli altri è stato invitato da Adelina, la signora che gli prepara i pranzi e gli sistema la casa, contenta di poter festeggiare la fine dell'anno con i due figli che sono contemporaneamente ed eccezionalmente fuori di prigione. L'indagine riguarda la morte, che si vuole far passare per un semplice incidente, di una coppia precipitata con la loro auto in un burrone. Il commissario risolverà il caso anche con l'aiuto di uno dei figli di Adelina, nel frattempo tornato in galera per furto nella villa di uno dei coniugi morti nell'incidente: il colpevole è Calogero Picone, figlio illegittimo dell'uomo nato dalla relazione con una bellissima domestica, che ha sempre odiato il patrigno, e i di lui compagna e figlio, poiché hanno preso i posti che spettavano a lui e alla madre, costringendoli invece ad una vita di stenti. Arrivato alla soluzione del caso il commissario lo farà scarcerare momentaneamente per accompagnarlo a partecipare alla festa di fine anno ed avere quindi l'occasione di poter assaporare i prelibati arancini di Adelina.
L'odore della notteIl ragioniere Gargano è scomparso e con lui tutti i soldi che molti cittadini di Vigata gli avevano affidato sperando di investirli fruttuosamente. Insieme a lui anche un giovane che lo aiutava nell'attività non ha lasciato traccia. Il commissario quindi può contare su due donne che lavoravano con il ragioniere Gargano; la prima è una studentessa che aveva intuito che qualcosa non quadrava, l'altra invece è convinta dell'innocenza del ragioniere.
Il gatto e il cardellinoA Vigata nell'arco di pochi giorni tre vecchiette vengono assalite da un ladro su una moto con il casco, che spara ma non riesce mai ad uccidere. Il commissario scoprirà che sparava a salve solo per creare dei precedenti per uccidere poi veramente una ricca signora. Questa signora teneva molto a cuore il suo gatto e il cardellino, grazie ai quali il commissario scopre come sono in realtà andate le cose.
Il giro di boaLa casa di Montalbano nella fittizia Marinella, in realtà a Santa Croce Camerina, nella frazione di Punta Secca.
Il commissario non passa un bel momento disturbato dalle notizie che provengono da Genova, pensa addirittura alle dimissioni dalla polizia. Intanto partecipa alla arrivo di una barca di clandestini tra i quali c'è un bambino che tanto gli ricorda François. Poco giorni dopo scopre che quel bambino ha perso la vita, e lui poteva certamente evitargli questa fine, visto che aveva notato la resistenza che il bambino provava verso la “madre”. Poi si trova a cercare di dare un'identità ad un cadavere da lui stesso ritrovato nel mare davanti alla sua casa di Marinella.
Par condicioIl commissario da una parte si trova a gestire l'inasprimento dei rapporti delle due grandi famiglie mafiose di Vigata (Sinagra e Cuffaro), dall'altra è impegnato nella ricerca di una ragazza straniera; seguendone le tracce si inoltra nella campagna siciliana, e presso una stazione ferroviaria abbandonata trova Biagio, un disabile mentale che gli confessa di aver consegnato la ragazza ad un pericoloso delinquente implicato nella tratta delle bianche. Una volta trovatala, Montalbano scopre che la guerra di mafia scatenatasi tra le famiglie non è dovuta a questioni di successione al potere, ma perché la giovane straniera s'era innamorata, ricambiata, del marito della figlia di uno dei capobanda, scatenandone la gelosia e quindi l'eliminazione fisica.
La pazienza del ragnoSu una strada fuori Vigata viene trovato lo scooter abbandonato di una ragazza, Susanna Mistretta, che in quel periodo sta passando un momento difficile per la depressione della madre, ormai in fin di vita. Il Commissario trova nel suo fidanzato Francesco un valido aiuto per diradare le ombre su quello che sembra subito uno strano rapimento. Dopo che i rapitori mandano una foto della ragazza prigioniera, grazie all'ingrandimento di questa e alle testimonianze di una donna costretta a prostituirsi per pagare le cure al marito disabile, Montalbano scopre che il rapimento è stato solo una messinscena architettata dalla ragazza stessa e dal di lei zio, innamoratosi da giovane della cognata e quindi desideroso di prostrare economicamente il signor Mistretta.
Il gioco delle tre carteUn vecchio capomastro viene ucciso, investito da un'auto. Il Commissario Montalbano viene a sapere che il capomastro era un collaboratore di un giovane imprenditore edile che, vent'anni prima, era stato accusato e condannato per l'omicidio del suo socio e marito della sua amante; l'imprenditore era stato scarcerato poche settimane prima. Nel frattempo uno straniero misterioso viene trovato ucciso da un colpo di pistola alla nuca non lontano da un casolare isolato. Grazie all'insistenza del cugino dell'imprenditore il Commissario Montalbano inizia a sospettare che fra la morte del capomastro e la scarcerazione dell'imprenditore vi sia un legame. Lentamente la complessa storia si dipana rivelando che anche il misterioso straniero è coinvolto nella ventennale storia d'amore e d'affari.
La vampa d'agostoIn una calda giornata d'agosto, il Commissario Montalbano è a pranzo nella bella villetta sul mare che Augello ha affittato per le ferie, a Montereale Marina. Durante il pranzo, però, non si trova il piccolo Salvo; Montalbano corre a cercarlo e lo trova in un cunicolo in giardino, cunicolo che rivelerà una grande sorpresa: il cadavere di Rina, una ragazza scomparsa 6 anni prima. Il commissario inizia le indagini affiancato dalla gemella della vittima, la bella Adriana, che lo seduce fino a fargli perdere completamente la testa per riuscire a scoprire chi ha ucciso la sorella e vendicarsi.
Le ali della sfingeIl commissario Montalbano non sta passando un periodo semplice con Livia: continui litigi, incomprensioni dovute alla distanza e nervosismo. In una serata nostalgica, viene chiamato d'urgenza in una vecchia discarica dove è stato trovato il cadavere di una ragazza nuda con il volto devastato da un proiettile. Unico segno distintivo: una farfalla tatuata sulla spalla, che potrebbe favorire l'identificazione. Montalbano è abbastanza svogliato inizialmente ma il caso lo trascina visto che ci sono altre ragazze con lo stesso tatuaggio sulla spalla, tutte provenieni dall'Europa dell'est e che hanno trovato lavoro e aiuto grazie all'associazione cattolica "La buona volontà", che le ha salvate da un destino di prostituzione. E mentre l'inchiesta va avanti il commissario è incalzato da ogni parte: dal vescovo, che non ammette ombre su "La buona volontà", dal questore, che non vuole dispiacere il vescovo, da Livia, che vuole partire con lui per ritrovarsi.
La pista di sabbiaMontalbano, una mattina, si alza, spalanca le persiane della sua camera e la prima cosa che vede è il cadavere insanguinato di un cavallo sulla riva. Il comissario ha appena il tempo di convocare i suoi uomini ed il cavallo è sparito, rimane solo il segno del corpo sulla sabbia. Quello stesso giorno una donna "forestiera", Rachele Estermann, denunzia al commissario di Vigata il furto del suo cavallo mentre nelle scuderie di Saverio Lo Duca, uno degli uomini più ricchi della Sicilia, un altro purosangue è svanito nel nulla. Lo scenario della vicenda è il mondo delle corse clandestine, passatempo preferito di una certa aristicrazia terriera che scommette forte. E' in questo ambiente dorato che Montalbano deve indagare, perché, dopo il cavallo, viene trovato cadavere anche un custode delle scuderie. Fra maggiordomi in livrea, baroni e contesse Montalbano è un po' a disagio, mentre "ignoti" entrano una, due, tre volte nella casa di Marinella: non rubano niente ma mettono tutto sottosopra, sembrano cercare qualcosa: ma cosa?
La luna di cartaTorna il sangue nelle inchieste di Montalbano. Un delitto spietato in una casa di periferia di Vigata. Tutto sembra condurre alla pista passionale. Ma il commissario non si lascia ingannare... Come già nella Pazienza del ragno incontriamo un Montalbano più del solito pensieroso, quasi intimista. "Tra due donne forti e insidiose deve industriarsi il commissario Montalbano: una estroversa, e di franca sensualità; l'altra segreta, e di morbosi ardori, capace di tutto intraprendere e di tutto nascondere. Si sgambettano a vicenda, le due donne, su scivolosi precedenti: che sono esche e trappole per il commissario («Quann'era picciliddro, una volta so patre, per babbiarlo, gli aveva contato che la luna 'n cielu era fatta di carta. E lui, che aviva sempre fiducia in quello che il patre gli diciva, ci aviva criduto come un picciliddro a dù fìmmine…, che gli avivano contato che la luna era fatta di carta»). La verità non procura rimedio. Se non è vittoria è purtroppo vendetta. Rovinosa e tragica. Secca e asciutta, nell'orrore: «la tragedia, quann'è recitata davanti alle pirsone, assume pose e parla alto, ma quanno è profondamente vera parla a voce vascia e ha gesti umili. Già, l'umiltà della tragedia». Il commissario interloquisce con l'incipiente vecchiaia. Ricalibra le sue negligenze. Escogita ripari alla ruggine degli anni. Impara a convivere con l'ossessione della morte (un orologio biologico che batte l'ora grave) e dà udienza a passi ciechi che conducono al mistero di una casa «morta» (alla Faulkner): nella quale, attorno a un cadavere oscenamente atteggiato, si impaludano e covano le acque putride di passioni irritabili e scenografiche; insieme al fondiglio di un'oscenità politica, che lascia emergere cadaveri eccellenti e prospere viziosità.