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view post Posted on 25/4/2009, 15:52
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Dopo anni, anni e ancora attuali anni di serie fatte per donne, ragazze o aspiranti tali, bisogna ammettere che si sentiva un po’ la mancanza di una serie nuda e cruda, solo per uomini o meglio per maschi, motori, violenza e birra, e qualche occasionale donna (e nella fattispecie nemmeno quella, che se ne può fare a meno). Certo, i polizieschi sarebbero anche pensati per questo, ma di solito godono dell’appoggio femminile, e di serie di infimo livello come i vari epigoni in syndication di Fast & Furious ne abbiamo francamente abbastanza.

Meno male che c’è un network in America che pensa anche a quei maschi, in cerca di adrenalina e scompensi ormonali, ma che non spengono il cervello e gradirebbero magari anche degli script di qualità: parliamo di FX, che dopo Nip/Tuck e Rescue Me, due serie particolarmente acclamate, licenzia anche la nuova creatura di Kurt Sutter (noto come sceneggiatore e produttore del fondamentale The Shield), ambientata nel testosteronico mondo dei motociclisti. Facendo centro.

Anche stavolta al centro della trama, una lotta armata tra i Sons of Anarchy e i Redwood, bande alleate nella gestione della malavita locale, che si devono scontrare contro i rivali d’origine messicana, colpevoli di aver rubato fucili e fatto saltare l’armeria dei Sons e che ora potrebbero allearsi con altri loro rivali; attorno a loro, specie al protagonista Jax, ruotano le famiglia, rotte e devastate, come la vita di Wendy, ex-moglie di Jax incinta del suo bambino, e nonostante questo dedita alla chetamina.

Come si capisce dalla breve sinossi, un dramma violento e possente scritto dallo stesso Setter e diretto in tandem da Allen Coulter e Michael Dinner, un tipico prodotto post-Soprano – ma con non poche reminiscenze di Brotherhood – con protagonisti criminali e teppaglia da analizzare e comprendere, con i quali partecipare ai loro drammi, contrappuntato da attimi di grande durezza (pestaggi e cadaveri carbonizzati) e venato da un fil rouge familiare, ovviamente intonato al contesto, con una mamma dura e tatuata e un padre morto che ha scritto un romanzo auto-biografico che potrebbe far ravvedere Jax.

Nella California più sperduta e meno raccontata, il pilota racconta della guerriglia fra bande rivali, fuori dal romanticismo alla Marlon Brando, dei belli e tenebrosi, che sotto la durezza nascondevano un cuore d’oro: qui le bande hanno affari loschi e nemici, vivono un concetto distorto di famiglia e di solidarietà (Jax si sacrifica per salvare il matrimonio di un compagno), hanno bisogno di sfogare una virilità tanto ostentata quanto repressa con continue violenze e aggressività, si giostrano tra vari livelli della società (famiglia e club) confondendo l’uno con l’altro.

Già dall’inizio teso e interessante, che mescola il cliché del motociclista col vento nei capelli con la rappresentazione noir che ne da’, l’episodio adotta un tono duro e crudo, secco e dallo strisciante pathos (che culmina nel confronto vagamente mélo tra le due donne della serie), che riesce a raccontare – oltre i risvolti criminali di un mondo – anche le sfumature sociologiche e psicologiche di una subcultura, rimarcandone sia le dinamiche ancestrali sia il moderno razzismo che le contraddistingue (non a casi i loro rivali sono latinos, neri e nazisti).

La sceneggiatura è abbastanza articolata, ricca di linee narrative ben equilibrate, tra le quali divertente risulta quella del nuovo arrivato vegetariano che deve dimostrare la propria durezza e che arriva a un classico finale di quelli in montaggio alternato, dove i nodi dell’episodio si sciolgono o si allacciano e la musica di Elvis Presley fa emozionare i nostalgici; la regia, come spesso in prodotti di questo tipo, è molto attenta ed efficace, senza particolari premesse, ma capace di gestire una confezione molto curata in cui spicca una soundtrack con brani di puro rock.

Attori che sono soprattutto facce e volti, perfetti per un cinema di serie B, o per una tv di serie A come quella proposta da questo pilota, tra cui spicca Ron Perlman, mentre fa una certa impressione vedere l’ex tenente Skinner di X-Files nel ruolo di un brutale capo della banda rivale. Una serie che, almeno all’avvio, si dimostra di un certo spessore e impatto, si merita un voto piuttosto alto e la speranza di poterci godere una serie che punta scopertamente allo status di cult. E che tra una birra e un rutto, potrebbe anche raggiungere.
 
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view post Posted on 18/3/2012, 07:00
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Che ca@@o dicono? :)

Sono gli auguri di natale? :D
 
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